l centro urbano di Felline è situato a 45 m s.l.m., nel sud Salento; il punto più elevato del territorio circostante raggiunge gli 86 metri in località Madonna dell’Alto. Dista poco meno di 3 km dal capoluogo comunale, 5.5 km da Posto Rosso sul litorale ionico e circa 53 km da Lecce.
Il territorio è stato abitato fin dalla preistoria come testimoniato dalla presenza di alcuni menhir. Il primo nucleo abitato è sorto probabilmente nel III secolo a.C. in periodo romano. Numerosi ritrovamenti archeologici fanno ipotizzare che Felline sia sorto come sobborgo della vicina città messapica di Ugento, la dove era presente un importante centro per la produzione della ceramica. Il terreno argilloso si prestava infatti direttamente alla produzione in loco.
Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente, Felline conobbe un periodo di declino. Indicato nei testi antichi come terra di greci, presenta numerose testimonianze bizantine. Data la vicinanza al mare fu più volte distrutta e rischiò di scomparire definitivamente a causa delle invasioni di Saraceni e Veneziani (1480). Secondo la tradizione parte della popolazione scampata ai massacri fondò i vicini centri di Melissano e di Alliste, paesi entrambi non visibili direttamente dal mare. Tra il 1560 e il 1570, proprio contro la minaccia turca, venne eretta lungo la costa la Torre Sinfonò.
Successioni feudali
In età medievale il casale di Felline fu assegnato da Tancredi d’Altavilla alla famiglia Bonsecolo, la quale edificò il castello. Fra il XV e il XVI secolo il feudo appartenne ai De Noha. Dal XVI al XVIII secolo si avvicendarono le famiglie Tolomei, Cappello, Pignatelli, Acquaviva, De Capua e d’Amore. Gli ultimi feudatari furono gli Oliva e infine gli Scategni, che governarono il feudo fino al 1806, anno dell’eversione feudale.